Sabato scorso si è svolto un sopralluogo in alcune grotte dei monti Pisani con dei ricercatori dell'Istituto per lo
Studio degli Ecosistemi del CNR di Firenze.
Lo scopo del sopralluogo era il monitoraggio e cattura di esemplari di
miriapodi presenti nei sedimenti all'interno delle grotte.
Durante il sopralluogo è stata rilevata, in uno specchio d'acqua all'interno di una grotta, la presenza di alcuni esemplari di
Procambarus Clarkii noto anche come
“gamberone della Luisiana” o anche come “gambero killer”. Il ritrovamento risulta particolarmente interessante dato che, pur essendo nota da tempo la presenza di questa specie alloctona nelle acque superficiali della provincia di Pisa, è la prima volta che in Italia ne viene rilevata la presenza all'interno di grotte.
E' presumibile che, a causa dell'abbassarsi del livello della falda acquifera che ha provocato il prosciugamento di numerosi fossi e canali della pianura, i crostacei abbiano trovato rifugio nelle acque sotterranee.
Il Gruppo Speleologico Pisano effettuerà, sempre in collaborazione con ricercatori dell'ISE-CNR nuovi sopralluoghi nelle cavità ipogee dei Monti Pisani per definire meglio la diffusione dell'infestazione.
Il gambero Procambarus Clarkii è stato esportato in tutto il mondo per la sua facilità di allevamento ma, dove è stato introdotto, tende a prendere il sopravvento sulle specie presenti grazie alle sue caratteristiche che lo rendono molto competititvo: ha più riproduzioni l'anno, una maturità sessuale precoce che gli consente di colonizzare un'ambiente in tempi estremamente rapidi.
Pur essendo una specie acquatica il gambero della Luisiana è in grado di respirare fuori dall'acqua per parecchie ore e ciò gli consente di spostarsi per i campi da un canale all'altro. Riesce a sopportare sia temeprature elevate che estremamente basse. A differenza delle specie europee è immune alla cosiddetta “peste dei gamberi” (aphanomyces astaci) di cui pare essere, invece, portatore sano. Ha la capacità di scavare tane molto profonde che provocano problemi di stabilità degli argini ha una dieta generalista che gli consente di nutrirsi di qualsiasi sostanza organica sia animale che vegetale è goloso di girini, rane, rospi ed avanotti di pesci diminuendone la popolazione ed aumentando, di conseguenza, quella di insetti.
La sua presenza nella nostra area pare sia dovuta ad alcuni esemplari sfuggiti da un
allevamento di gamberi presso Massaciuccoli dove era stato introdotto, alla fine degli anni 80 per un tentativo di commercializzazione nonostante, a causa della sua dieta, tenda ad accumulare nei tessuti metalli pesanti.
L'opera incessante degli esperti ambientali finalizzata al contenimento del numero in costante crescita di questo esemplare non è al momento sufficiente, e neanche la predilezione del gambero killer da parte degli aironi di Massacciuccoli sembrano sufficienti a contenere questo fenomeno, pertanto si invita tutti coloro che hanno a cuore le sorti del gaembero nostrano a inserire il gambero killer nella loro dieta settimanale,
di seguito un'idea per la nostra tavola: Ingredienti per 4 persone: 500 grammi di gamberi "Procambarus clarkii" sgusciati, 4 cipolle, 4 peperoncini rossi piccanti, 4 cucchiai di olio extravergine di oliva, sale.
Preparazione: Tritate le cipolle e mettetele a soffriggere nell’olio, il peperoncino spezzettato e il sale in una padella capiente. Unite i gamberi. Fate cuocere per circa 10 minuti a fuoco medio, facendo saltare i gamberi.
I Vini: Con la ricetta sono consigliati vini freschi come il bianco di Pitigliano, il Locorotondo Bianco Pugliese oppure un prosecco di Valdobbiadene.
Per chi preferisce, invece, vini più strutturati consigliamo un Bianchello del Metauro, un Trebbiano di Romagna oppure un verdicchio delle marche
Paolo Mannucci